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Dizion. 5° Ed. .
MARITATO
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pag.952
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MARITATO. Definiz: | Partic. pass. di Maritare. |
Definiz: | § I. In forma d'Add. Che ha marito, Congiunto in matrimonio, detto di femmina. – | Esempio: | Vill. M. 319: Accolse.... XX tra donne maritate, fanciulle e altre femmine. | Esempio: | Ovid. Pist. 84: Ahimè lassa! La gente pensa ch'io sia bene maritata, perch'io sono moglie del magnifico Ercole. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 215: Mi posso dir vedova, e pur maritata sono. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 355: Era maritata? C. Oh! Bartolo, Cotesto fu il mio mal, chè essendo dettomi Che l'era non maritata, ma d'ottimi Costumi riputata,... Io dubitai che ec. | Esempio: | Borgh. S. Tertull. 385: Quella che non è maritata pensa alle cose di Dio, come possa essere santa di corpo e di spirito. |
Definiz: | § II. E detto di maschio, vale Che ha moglie, Ammogliato. – | Esempio: | Gas. Pros. 3, 146: Ecco che chi avea detto, così per chiaro e per risoluto, che il Conte era maritato, non lo sapeva. | Esempio: | Caran. Eustaz. 12: Approssimato il tempo delle sacre raunanze, i giovani più nobili della città si mettono a partito per ciò fare, pur ch'essi non siano ancora maritati. | Esempio: | Bart. D. Giapp. 2, 255: Scelti.... e accettati, o de' fanciulli, che non doveano essere in fra 'l decimo anno, o de' giovani, o anche de gli uomini in età già maturi, ma non maritati, quegli che ec. | Esempio: | Salvin. Odiss. 118: Cinque a te cari figli in casa sono, Due maritati, e tre freschi garzoni. |
Definiz: | § III. E nei medesimi sensi, usato con un compimento, retto dalla prep. A o Con, indicante la persona con la quale alcuna o alcuno è congiunto in matrimonio. – | Esempio: | Sassett. Lett. 357: Poscia intesi il parentado con Orlandino Orlandini, maritato con la vostra ultima sorella. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 116: Più volentieri la vedrei morta, che maritata ad un tiranno. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 63: Il Poliziano.... nella elegia sopra la morte della sposa Albiera degli Albizi maritata a un Sigismondo della Stufa, ec. |
Definiz: | § IV. E con un compimento retto dalla prep. In, indicante la casa o famiglia con la quale una donna ha contratto parentado, e un tempo anche la persona con la
quale era unita in matrimonio. – | Esempio: | Tass. Lett. 2, 420: Vostra Signoria è maritata in una casa piena di magnificenza e d'onore. |
Definiz: | § V. Si usò, detto di fanciulla, per Promessa solennemente in isposa, Fidanzata. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 154: Eh! maladetta sia la mia disgrazia, Chè l'averl'io serrata (perchè io l'ho Per maritata, e resta sol da lei, Ma ritenete in voi).... è stato Forse cagion ec. |
Definiz: | § VI. Detto figuratam. della vite, vale Appoggiato e legato ad altro albero. – | Esempio: | Car. Long. 76: Avea dall'un dei lati un alboreto, ed a ciascun albero una vite altamente maritata si distendeva sopra le piante delle mela e delle pera, dove maturando l'uve con essi i pomi contendevano, e quasi tutti erano domestici. | Esempio: | Pop. Disc. Ragn. 610: Molte viti di raverusti e di abrostini, maritate ad olmi e ad oppio. | Esempio: | Paolett. Oper. agr. 2, 40: Le viti tenute molto alte da terra, ed in specie le maritate ai pioppi, o ad altri arbori, producono un vino sempre inferiore in bontà alle viti tenute basse. | Esempio: | E Paolett. Oper. agr. 417: Le viti maritate ai pioppi, o ad altri frutti, nel tempo medesimo che si potano, per non dovervi tornare altra volta, si legano al pedale del marito, poi ec. |
Definiz: | § VII. E Term. della cucina. Mescolato di due qualità diverse, detto di vivanda, e specialmente di lasagne, uova, e simili; anche con un compimento. – | Esempio: | Bocc. Laber. 207: Le vitelle di latte..., le lasagne maritate, le frittellette sambucate, i migliacci bianchi..., de' quali ella faceva non altre corpacciate che facciano ec. | Esempio: | Grazz. Rim. V. 613: Son assai buone l'uova maritate; Ma troppo tempo drento vi si mette. | Esempio: | Buonarr. Lett. 606: L'uova maritate nel burro, dopo queste (ricottine) non stetter molto. | Esempio: | Dat. Cical. III, 1, 172: E l'uova, che a tutte le cose sono condimento,... pigliatele da bere,... tantoste, maritate, affrittellate, ec. sempre son ottime. | Esempio: | Vallisn. Op. 3, 580: A tutto questo si unisca un'esattissima regola di vivere, non mangiando la mattina che una minestra brodosa d'orzo franto, o di riso, o di indivia maritata con l'uovo. | Esempio: | Papin. Lez. Burch. 194: Lasagne maritate non vuol dir altro che lasagne accoppiate, mescolate con altre paste di forma diversa e con legumi ancora. | Esempio: | E Papin. Lez. Burch. appr.: Quando i ceci particolarmente son pochi a numerosa famiglia, si mescolano con farina o con paste; e questi si chiamano comunemente ceci maritati. |
Definiz: | § VIII. In forza di Sost. di gen. masc., o femm. Colui che ha moglie, o Colei che ha marito; Chi è coniugato. – | Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 3, 83: Adunque, Achille, vincitore di così grandi cose, se' vinto dal pauroso rubbatore della maritata di Grecia? | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 156: Adulterio è d'ammogliato con maritata, o pur che l'uno sia legato a matrimonio. | Esempio: | Domin. Gov. Fam. 13: Non spira (Dio) alla maritata tenga castità o amor di quella, se 'l marito non è spirato di simile. |
Esempio: | Cant. Cam. 2, 532: San più le mammol che le maritate, Delle tristizie che si fanno al mondo. | Esempio: | Adr. M. Plut. Opusc. 2, 260: Non si deono i maritati giammai abbandonare, anzi accomunar tutte le fortune. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 383: Ora, da una tal riverenza, quanto sono lontani quei maritati, che tutto dì si chiamano tra loro con titoli così sconci, che non se ne odono de' peggiori talvolta nel luogo infame? | Esempio: | E Segner. Op. 4, 351: Se è la medesima, come dunque ora si è cominciato con tanto studio a divolgarla fra tutti, e laici, e maritati, e mercanti? |
Esempio: | Forteguerr. Cap. 270: Sarebbero ancor meno i maritati, Che, mossi dall'amor non dalla dote, Andrian con pace al gran giogo accoppiati. | Esempio: | Cesar. Vit. Crist. 1, 524: Questo servire a Dio ed alla sua volontà è cosa di tanto pregio, che può per questa un maritato aver merito di virtù maggiore d'un vergine. |
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